martedì 20 marzo 2018

La matriarca

LA MATRIARCA
regia di Pasquale Festa Campanile
con Catherine Spaak, Jean-Louis Trintignant, Luigi Pistilli
89 min. ITA 1968

Il discorso portato avanti dal regista somiglia a quanto farà con la sua pellicola successiva, quello Scacco alla regina che vi ho proposto qualche post addietro. Siamo sempre sul tema della riflessione sui costumi in evolvere: anche qui c'è un tentativo di cullare istanze se non femministe, almeno di autodeterminazione muliebre; anche qui c'è il tentativo di suscitare scandalo nel benpensiero piccolo-borghese (ma alla fine sarà proprio questo a predominare); anche qui, come in Scacco, l'autore riesce solo parzialmente nell'intento, evitando, coscientemente o meno, alcuni approfondimenti. Interessante la definizione che il Morandini dà del regista, classificandolo più intelligente dei suoi film. Occorre riconoscergli, però, una certa tendenza a confezionare opere di un certo impatto visivo.
Catherine Spaak, si spoglia con generosità dei vestiti alla moda che, insieme ad alcuni vezzi nella scenografia, danno un'aura di ricercatezza all'immagine generale della pellicola. Nutrito il cast di attori: oltre ai protagonisti, troviamo Proietti, Woolf, Stoppa, Montagnani, Leroy, Caprioli. Tutti uomini che ruotano come succubi satelliti attorno alla figura dell'indiscussa protagonista, centro della vicenda, come testimoniano gli screenshot.
Musiche di Trovaioli, all'epoca all'apice delle sue collaborazioni con la crema dei registi italiani.

Buon successo al botteghino. Titoli stranieri: L'amour à cheval, The Libertine.
 
Fresca fresca di vedovanza, l'apparentemente inibita Margherita-detta-Mimmi scoprirà, nell'ordine: la doppia vita del defunto marito e le delizie della trasgressione socio-sessuale grazie alla lettura di Psychopathia Sexualis di Krafft-Ebing.

Rip di eccellente rapporto qualità-peso. Audio solo italiano, sottotitoli francesi (visto che c'erano, nel dvd d'oltralpe). Vera rarità in edizione italiana, a cui aggiungo mezz'ora extra di scene tagliate, per la gioia del pubblico voyeur. Ai tempi fu vietato ai minorenni.

dati tecnici
   Nome: Pasquale.Festa.Campanile.La.Matriarca.1968[tiopito].mkv
   Dimensione: 833,594,178 bytes (794.977 MB)
   Durata: 01:29:08 (5348.4 s)
   Risoluzione: 720 x 384
   Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
   DRF medio: 19.571610
   Deviazione standard: 3.489539
   Framerate: 25 fps
   Bitrate: 1045.295212 kbps
   Audio: AC3 192kbps ITA
   Subs: FRA nu

cartella MeGa (file PFCM.zip - 3x250Mb + 1x45Mb / PFCMX - 1x153)
 
https://mega.nz/#F!8zYh2AyQ!OZCOiER-sbC5DNwxdSFjSQ
   
screenshot (click per vederli 1:1)

5 commenti:

  1. Forse penserete che sia diventato un fanatico di Festa Campanile... Devo ammettere che non lo conoscevo, forse per un pregiudizio mio personale e devo dire che mi ha piacevolmente stupito scoprire queste pellicole più datate e meno pop.
    Mi accorgo anche che diverse delle ultime proposte sono etichettate come erotiche, anche se nella sostanza sono approcci al tema abbastanza eterogenei.

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    Risposte
    1. Personalmente ho sempre trovato Festa Campanile molto sottovalutato, probabilmente anche da se stesso. In realtà sapeva dirigere molto bene, scriveva o sceglieva trame intelligenti e con tematiche spesso in anticipo sui tempi e sapeva mettere insieme cast di ottimo livello. Curiosamente è più stimato oltralpe che da noi (tanto per cambiare). Anche la Spaak era molto più brava di quanto tendiamo a ricordarci qui in Italia e in questo film ha dato prova di una professionalità rimarchevole eppure, alla fine, viene ricordata solo per le sue forme (peraltro pregievoli ^_^).
      "Erotico" è un'etichetta corretta ma fuorviante, spesso veniva appiccicata ai film oltre che dai censori anche dalla stessa distribuzione per richiamare pubblico, dimenticando o facendo finta di dimenticare i veri messaggi che si cercava di veicolare. "La matriarca" è ricordata soprattutto per il suo contenuto osé mentre l'accusa di questo film era, per l'epoca, addirittura sconvolgente e bisogna andare con la mente a quel periodo per apprezzarlo appieno o si rischia di considerarlo "datato". (O almeno lo spero; visto quanto si legge nei giornali quotidianamente, sembrerebbe che quella mentalità sia ancora molto presente >_<).
      Grazie per questo film Zio Pietro, non lo vedo da anni e mai in italiano. :D

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    2. Hai proprio ragione. La distribuzione, sia italica che internazionale, puntò su locandine che ammiccavano ai temi sado-masochistici (Spaak con frusta, Spaak a cavallo di Trintignan) più nella forma che nei contenuti.

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    3. Sei diventato un FestaCampanilista, BVZP, ammettilo! ;D
      Scherzi a parte, in questi anni di revival acritico e generalizzato (tendente, va detto, a mettere erroneamente in un unico calderone i peggiori Scult mai realizzati assieme alla spesso ben più che dignitosa produzione di serie B) della nostra passata cinematografia "non d'autore" ho avuto come l'impressione che Festa Campanile fosse sempre rimasto un po' ai margini di quel processo di rivalutazione riservato ad altri colleghi meno meritevoli e maggiormente scollacciati...

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  2. @entrambi:
    L'impressione che ho avuto scoprendo queste pellicole è che PFC ci abbia provato a fare un cinema, non dico autoriale, ma almeno "ragionato" o come direbbe Morandini "intelligente". Magari non ci è riuscito appieno, ma almeno ci ha provato con onestà. E comunque, e per me è già tanto, sono opere esteticamente piacevoli. Se poi l'estetica è, non solo ma anche, debitrice della quantità di poppe mostrate... La cosa non mi scandalizza. :-)

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