ROMANZO DI UNA STRAGE
regia di Marco Tullio Giordana
con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Laura Chiatti, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni
124 min. ITA 2012
Il 12 dicembre 1969 l'atrio della filiale della Banca Nazionale dell'Agricoltura in Piazza Fontana a Milano venne devastato da un ordigno nascosto in una borsa. Morirono sul colpo quattordici persone, altre tre nei giorni successivi, altre ottantotto riportarono ferite.
A distanza di tanti anni, e dopo diversi processi, la giustizia non è stata in grado di fare piena luce sull'attentato, pur riconoscendo le generiche responsabilità del gruppo neofascista veneto Ordine Nuovo.
Anche, ma non solo, per la presenza di alcune imprecisioni, la pellicola di Giordana non si propone certo come fonte di verità storica, non deve essere vista con questo intento, nè ve la propongo con questo fine. Va detto che il film, e con esso il libro Il segreto di Piazza Fontana di Paolo Cucchiarelli a cui la pellicola liberamente si ispira, fu contestato all'indomani della sua uscita, specialmente per la tesi dell'attentato "duplicato". Molto vasta è la bibliografia sulla strage di Piazza Fontana (e sui numerosi episodi luttuosi che ne derivarono) e credo che spetti a ognuno di noi approfondire l'argomento e trarre le dovute conclusioni su uno dei più controversi episodi della nostra storia nazionale. Mi permetto solo di consigliare il saggio di Boatti pubblicato da Einaudi, anche se ovviamente "incompleto" perché scritto nel 1999.
Sul piano estetico, il film non brilla per dinamismo e risulta spesso bloccato dalle sue stesse inquadrature, anche perché fonda la sua narrazione più sul dialogo che sull'azione. Ricco il parterre di attori, alcuni tra i più quotati della scena italiana, altri magari un po' inflazionati. Sottotitoli anche in inglese, caso mai passasse di qui qualche forestiero.
Questo post è dedicato alle vittime della strage, prime di una lunga serie di orrori che hanno devastato il nostro Paese.
dati tecnici
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Mi associo alla dedica (a prescindere dalle "libertà" storico-narrative portate avanti da Giordana nel film)...
RispondiEliminaPer chi, come me, era a Milano in quei giorni, rivedere questo film (sì, credo di essere stato uno dei pochissimi spettatori ^_^) è di grande interesse. I fatti sono vecchi (anche se potrebbero tornare attualissimi in un niente) e molti, proprio a causa del fallimento delle indagini, li dimenticarono in fretta già allora. Grazie per la questa proposta, è importante ricordare! :D
RispondiEliminaCerto che la nostra generazione è cresciuta in un clima ben particolare. Ben mi ricordo che, seppur bambino, percepivo nell'aria una forte tensione... Poi penso che chi è nato negli anni Ottanta, ha visto Capaci e via d'Amelio sostituire piazza Fontana e piazza della Loggia... Cambiarono contesto e matrici, ma i metodi dell'eversione rimasero gli stessi...
RispondiEliminaSì, purtroppo sì... :-(
EliminaDiciamo che il film, nel suo accanimento "democraticista" pro Calabresi si dimentica dei saluti romani e dei canti fascisti che pullulavano in questura la notte della strage... Intollerabile, soprattutto per chi, quella notte, in questura ci è rimasto fino al giorno dopo... Il film ha il pregio comunque di aver riportato il dibattito alla ribalta, ma i materiali incredibili accumulati negli anni li si ritrova nelle lunghe nottate di fuori orario (rai tre), montati abilmente per ore e ore dalla crew di ghezzi e co. Ogni anno fuori orario commemora piazza fontana, con montaggi formidabili di tonnellate di filmati d'epoca, ma anche molto materiale più recente. Consigliatissimo.
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