sabato 10 novembre 2018

Heidi [1/18]

HEIDI (Arupusu no shōjo Haiji) 
EPISODI 1/18 (Heidi sui monti)
regia di Isao Takahata
18 episodi da 23 min.ca JAP 1974
Già ampiamente allenato con Lupin, Hols e Panda Kopanda, Isao Takahata nel 1974 realizza una trasposizione in anime del romanzo della scrittrice svizzera Spyri dando slancio a quello che sarà World Masterpiece Theater, popolare serie di riduzioni di classici letterari. Non escluderei che, se il grande pubblico italiano conosce l'opera della scrittrice, sia merito anche/soprattutto della serie animata che ha accompagnato l'infanzia di chi era bambino negli anni Settanta..
Feuilleton dalla lacrima facile, con personaggi dai tratti ben stereotipati, riconoscibili anche dai più piccoli, la serie di 52 episodi viene apprezzata dai più grandi per la grande maestria tecnica. C'è un raffinatissimo lavoro di stilizzazione, non solo del design ma anche del movimento dei personaggi e della camera. Probabilmente dettato da esigenze di risparmio, l'escamotage ideato da Takahata, e suppongo dal suo sodale Miyazaki, risulta una sorta di ligne claire in chiave animata. Colori e sfondi, su caratteristiche tonalità tenui, completano il quadro estetico. 
Sul piano narrativo globale, ha tempi lenti, articolandosi su una programmazione originale settimanale (in Italia venivano invece trasmessi tre episodi a settimana). La serie si compone di 52 episodi, di cui vi propongo i primi diciotto che comunque costituiscono una unica grande unità narrativa. Seguiranno altri due rilasci per altrettanti momenti della vita di Heidi. La stessa operazione che venne fatta in Italia quando montarono la serie per ridurla a tre lungometraggi. L'edizione italiana ha un buon doppiaggio ed è impreziosita dalla voce narrante di Giorgio Piazza.

La piccola orfanella Heidi si trasferisce a vivere nella baita del suo sconosciuto e burbero nonno. Un nuovo mondo si aprirà ai suoi occhi.

I dvd fonte della recente edizione rimasterizzata presentano un'immagine molto pulita, ma mi sembra meno fredda di quella dei blu-ray. Non presentano le sigle: quelle che vi propongo, lo ammetto, sono riduzioni da un file in HD. Facile invece la codifica, con drf sui 21-22 e peso sotto i 150 mega. Come al solito di fronte a una ratio 4:3 ho ridotto la risoluzione a 640x480. Doppio audio (forse mono all'origine) e sottotitoli italiani.
E' un titolo di facile reperimento ma, esclusi i rilasci in HD (da 700Mb a episodio!), mi sembra di migliorare quanto si trova in rete (quasi sette ore di girato per 2,5 giga).


dati tecnici (primo episodio)
   Nome: Heidi.01.Il.Vecchio.Dell.Alpe[tiopito].mkv
   Dimensione: 148,340,363 bytes (141.468 MB)
   Durata: 00:22:53 (1373.12 s)
   Risoluzione: 640 x 480
   Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
   DRF medio: 21.946079
   Deviazione standard: 2.975885
   Framerate: 25 fps
   Bitrate: 468.607824 kbps
   Audio: AC3 192kbps ITA/JAP
   Subs: ITA


cartella MeGa (file ITHxx.zip - 18x124/183Mb)
  https://mega.nz/#F!mnp0HSxC!LYF-Lb5yF62VONjaRU_7hQ

screenshot (click per vederli 1:1)


4 commenti:

  1. Sì, lo so che in molti non apprezzano l'animazione molto datata (come è questa), però Heidi è una serie che ha un indubbio valore, oltre il fatto di essere opera di un regista poi divenuto molto famoso. Heidi è un riferimento culturale, pop e non solo.

    E poi pubblicarla mi da un'immenso piacere personale... :-)

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    1. ... Piacere condivisibile e comprensibile assai, BVZP! ;-)

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  2. sn G R A Z I E
    ''immenso piacere personale''
    ogni tanto è lo spirito giusto,
    weh va che per le bordate natalizie c è ancora tempo
    un saluto a tti

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  3. ^___^ Un Takahata assolutamente immenso, capace di realizzare un cult assoluto pur restando (forse per l'unica volta nella sua vita!) ento il budget, peraltro molto limitato.
    È da questa esperienza che lui e Miyazaki hanno imparato a gestire correttamente le trame lunghe (i precedenti Lupin III erano essenzialmente episodi singoli) ed i successivi "Marco, dagli Appennini alle Ande" e, ovviamente, "Conan" sono ancora oggi così belli anche per questo. Non stupisce, inoltre, che Takahata abbia, da allora in poi, quasi sempre cercato di raccontare storie "piccole", di personaggi il cui valore, che si coglie solo prestando grande attenzione, non sarà mai noto ai più. Eroi minori ma, non per questo, meno toccanti.
    Rivedo volentierissimo questa serie che, pur non essendo rara (ci mancherebbe!) è sempre una gioia da riscoprire. Grazie! :D

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