sabato 13 gennaio 2018

Das Frauenhaus / Blue Rita

DAS FRAUENHAUS / BLUE RITA
regia di Jess Franco
con Martine Flety, Sarah Starsberg, Dagmar Burger
75 min. SVI 1977
Tra i vari generi, il filone sexploitation ha sempre goduto del mio favore, specie se del periodo a cavallo tra i Sessanta e i Settanta. Effetto, più che causa, della liberazione dei costumi (e probabilmente dell'allentarsi delle maglie censorie) trova la sua ragion d'essere nell'esposizione della nudità, tout court. Con questo film ci troviamo nella seconda metà degli anni Settanta e l'asticella deve per forza salire: per tre quarti della pellicola, i personaggi indossano veramente poco o niente, e la telecamera ci sguazza con fantasia. I colori sono forti e la scenografia squisitamente artefatta indicano una certa ricercatezza nel confezionare la pellicola.
Su Franco possiamo spendere due parole. La sua prolificissima carriera (qualcosa come 170 pellicole) fu contraddistinta da una costante inquietudine che, sia per motivi artistici che produttivi, lo portò dal cinema sperimentale al porno più becero. Lungi dal considerarlo autore di culto, credo comunque che non sempre l'etichetta b-movie identifichi correttamente le sue pellicole.
Prodotto da Erwin C. Dietrich, probabilmente con un budget non proprio infimo, questo non è certo un film di intreccio, ma di suggestioni, soprattutto erotiche ma non solo. Della presunta spy story che dovrebber reggere la trama non importa nulla a nessuno; piuttosto, il compiacimento nel mostrare pelle e corpi è talmente forte che rasenta la naturalezza, creando un effetto di grande impatto. Spesso non sono neanche necessari espedienti narrativi. Manca Lina Romay, tradizionale musa di Franco, ma il cast femminile non sfigura nelle... vesti dei personaggi.

Entreineuse di casa di spogliarelli e di appuntamenti gestisce un'attività parallela di spionaggio ed estorsioni.

Buon rip ma con solo le tracce tedesca e inglese. I sottotitoli inglesi (bruttini, altri in rete non ce ne sono...) aiutano anche se i dialoghi non sono, ovviamente, una prosa elaborata. Per il rip ho tenuto il titolo tedesco, per il post anche quello inglese.
Dimenticavo: VIETATO AI MINORI DI ANNI DICIOTTO!

dati tecnici
   Nome: Jess.Franco.Das.Frauenhaus.1977[tiopito].mkv
   Dimensione: 725,351,609 bytes (691.749 MB)
   Durata: 01:15:18 (4517.76 s)
   Risoluzione: 720 x 400
   Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
   DRF medio: 22.982247
   Deviazione standard: 2.365472
   Framerate: 25 fps
   Bitrate: 1890.492879 kbps
   Audio: AC3 192kbps ENG/DEU
   Subs: ENG

cartella MeGa (file JFDF.zip - 2x250Mb + 1x192Mb)
 
https://mega.nz/#F!UjpFFYCK!g6VXbj-GVIK1yBEUIqBcNw
   
screenshot (click per vederli 1:1)


7 commenti:

  1. Caro Zio Pietro con questo titolo mi hai decisamente spiazzato, dovrò ampliare i miei orizzonti cinematografici. Però di Jesus Franco qualcosa ho visto, quando ero un po più giovane (sigh!) al cinema del mio quartiere davano tutti i mercoledì film horror di serie b (alcuni di questi oggi rivalutati) e ricordo un certo dottor Satana.. probabilmente sono gli unici doppiati in italiano.
    Aggiungo che il regista spagnolo ha comunque un considerevole numero di fan, ed è considerato, a torto o ragione, uno dei più importanti registi del cinema di culto. Ciao Zio Pietro a presto.

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    1. Premesso che non rientro nel considerevole numero di fan del regista, non fatico ad ammettere che mi piace postare tanto un raro Tati che un Franco porcello. Certo, "Mon Oncle" potrei vederlo una volta a settimana, mentre questo "La casa delle donne"...
      Per il blog vado a gusto personale: questo tipo di erotismo degli anni Settanta mi piace per la sua spontaneità, per la sua allegria, per la sua "veridicità". Anche in una storia assurda come questa, i corpi sono veri, tangibili nella loro imperfezione, al contrario dell'estetica odierna, che prevede la manipolazione, l'intervento, la correzione, l'omologazione.

      ps- ma "Il dottor Satana"... è una richiesta?

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    2. Certo che non mi dispiacerebbe rivedere un buon vecchio horror, con calma zio Pietro, Grazie.

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  2. "Il cast femminile non sfigura nelle... vesti dei personaggi" sarebbe stata un'ottima frase di lancio per il film, BVZP! ;-)

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  3. :O Conosco Franco solo per sentito dire (quando passavano al cinema non me li lasciavano guardare ^_^) e vederne un film mi intriga parecchio. Grazie Zio Pietro, veramente originale! :D

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  4. Devo ammettere che il jesus - jess franco Krukko mi ha sempre deluso ed annoiato, mentre il "lounge" mediterranean king of puttanatas mi ha sempre conquistato, a partire dalle vampire lesbiche... Per non parlare dell'Al Baniana "Justine", che devo ammettere mi fece sbellicar risate grazie alle controverse ovvietà che raffigurava. E poi, quella Soledad Miranda... Altro che Fenech, ecco. Questa è l'unica critica che riesco a rivolgerti.

    Comunque me lo guardo, magari è una krukkata da rivalutare (Questo non l'ho ancora visto... So' puzzonauta, si sa).

    Buon Sancho Panza.

    PS: la Justine "power", tra l'altro, gli fu imposta dalla produzione. L'ho letto su un numero di Blow up di qualche mese fa. A riguardo, Jesus/jess disse: "non sapeva recitare, era davvero inutile. Ma me la imposero dall'alto, ed ho dovuto accettarla nel cast (col Kinski! non so se rendo...)

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    1. "Altro che Fenech, ecco".
      L'unica critica che riesci a rivolgermi, oltre a NON trovarmi assolutamente d'accordo, mi ferisce profondamente, ma non ti serbo rancore. Per dimostrare la mia sincerità stravolgerò la scaletta che prevedeva l'up di "Giovannona Coscialunga" (non sto scherzando), per preferirgli una raro cortometraggio di Tati.

      Buon Gargantua e Pantagruel anche a te.

      PS-vedo comunque che Vampyros e Justine restano nel tuo personalissimo empìreo... e che sembri conoscere molto bene il periodo krukko...

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