mercoledì 11 febbraio 2015

L'odio

L'ODIO (La haine)
regia di Mathieu Kassovitz
con Vincent Cassel, Hubert Koundé, Said Taghmaoui
94 min. FRA 1995
Pellicola premiata a Cannes 1995 (per la regia), ha conosciuto una nuova popolarità in seguito agli scontri che infiammarono la Francia nell'autunno 2005, rivelandosi molto attuale, se non profetica. In Italia, non sono mancate le stumentalizzazioni. 
I temi del disagio e della devianza giovanile, specialmente tra gli immigrati di seconda generazione, della violenza che ne è figlia e della conseguente brutale repressione da parte della polizia sono trattati con distacco. Non c'è giudizio morale, non c'è stupore, nemmeno di fronte all'assurdità di molte situazioni. Non ci sono i buoni e i cattivi tout court: ogni personalità è costruita su violente contraddizioni, mentre la rassegnazione al proprio destino sembra essere tacita regola di vita. 
Stilisticamente, la scelta del bianco e nero può essere vista sia come operazione furbetta per dare un'aura autoriale al film, sia come ricerca di un registro neorealista e documentarista. Comunque, efficace.
La visione in lingua originale, consigliatissima ma impegnativa, è ovviamente ricca di sfumature gergali e francofone: dal verlan, lo slang della banlieue parigina che prevede l'inversione e la distorsione delle sillabe delle parole (es: arabe>beur) ai termini intraducibili (l'insaccato maghrebino merguez diventa banalmente salsiccia).

Rappresentativi della claustrofibica realtà multietnica dell'hinterland parigino, tre giovani vivono una giornata di ordinaria violenza sullo scenario di un quartiere militarizzato a causa di scontri di piazza con la polizia.

Chicche-extra, giusto per viziarvi un poco: 
-Il corto Cauchemar Blanc del 1992 in francese con sub italici. 
-Il fumetto Delirio Bianco del 1974, a mio parere una delle migliori opere del compianto Moebius, da cui è liberamente tratto il corto. La fonte è il prezioso volume New Comics Now 10 edito da Comic Art nel 1979, il cui grande formato mi ha costretto a più scansioni per ogni pagina, poi ricostruita e ripulita. Insomma, una faticaccia, ma andava assolutamente diffuso e condiviso!
Dimenticavo: il film principale è vietato ai minori di 14 anni.

dati tecnici
   Nome: Mathieu.Kassovitz.L.Odio.1995[tiopito].mkv
   Dimensione: 1,536,838,142 bytes (1465.643 MB)
   Risoluzione: 720 x 384
   Durata: 01:33:41 (5621.48 s)
   Codec ID: V_MPEG4/ISO/AVC
   DRF medio: 20.884635
   Deviazione standard: 4.790917
   Framerate: 25 fps
   Bitrate: 1726.474151 kbps
   Audio: AC3 224 kbps ITA/FRA
   Subs: ITA

   Nome: Moebius.Delirio.Bianco.1974
   Dimensione: 5Mb 
   Formato: cartella di file .jpg (photoshop qualità alta - 7)
   Risoluzione: 150dpi
 

cartella MeGa (file MKO.zip - 5x250Mb + 1x216Mb / MKCB.zip 88Mb / MBD.zip 5Mb )

  hhttps://mega.co.nz/#F!0oQBTbYD!sPYVlvTzitOh00v91XoxiQ

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9 commenti:

  1. Eh, ci vizi un po' più di "un poco", BVZP, se ci alleghi pure nientepopodimeno che un Moebius d'annata (Comic Art, L'Eternauta, 1984, Metal Hurlant... bei tempi)! ;-)

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    1. Adoravo le cosiddette riviste-contenitore e adoravo la scuola sudamericana... Per me l'Eternauta era una pacchia! E lo è ancora... :-)

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    2. La scuola sudamericana affiancata a quella spagnola... Solano Lopez, Breccia, Gimenez, Zanotto, Font, Mandrafina, Segrelles, Alcatena, Fernandez, Ortiz! E qui, BVZP, dobbiamo ringraziare anche gli storici Skorpio e Lanciostory, per aver continuato a diffondere l'opera di questi artisti presso i lettori italiani quando l'epoca d'oro delle riviste-contenitore era ormai tramontata :-)

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    3. Mi hai tolto le parole di bocca! Aggiungo: Oesterheld, Trillo e Barreiro. E potremmo andare ancora avanti... :-)

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    4. Eh, sì (Balcarce, Saccomanno, Maroto)... ;-)

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    5. Aggiungerei pure Munoz con il suo mitico Alack Sinner

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  2. Chi può resistere a Moebius? :O
    Detto questo, non sminuiamo l'ottima proposta di "La haine"; lo vidi a suo tempo ed è impressionante riscoprire quanto non siamo migliorati affatto con gli anni. In futuro questi ultimi decenni saranno senz'altro ricordati come un lungo pantano letargico, con le buone idee frenate dall'inerzia che amerei chiamare "sociale" ma temo sia più oligarchica. E pensare che stiamo vivendo il periodo di pieno Far West espansionistico del Web!
    Grazie Zio Pietro, come sempre hai un gusto raffinatissimo. :D

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    1. Hai ragione, mi sono perso nelle mie malinconie sulle "historietas" e il bel film di Kassovitz sembra passato in secondo piano. Ti ringrazio della riflessione.

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    2. Ti ho aiutato anch'io a perdertici, ma questo non vuol certo dire che ci fossimo dimenticati di "La haine" (tantomeno con un Moebius che, a modo egregiamente suo, si può dire l'avesse già messo su carta molti anni prima). :)

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